di Giacomo Cangialosi
Conservatorio di S. Pietro
Questa struttura in origine era monastero di carmelitane che nel 1633 si trasferirono alla Kalsa (monastero di S. Teresa). Il Conservatorio sito nella contrada del Trappetazzo (oggi nella piazzetta che prende il nome dal conservatorio) venne fondato nel settembre del 1666 dal sacerdote Don Giuseppe Bonfante che vi trasferì le “donne levate dal peccato” da alcune case presso S. Giovanni dei Tartari e in onore dell’Arcivescovo don Pietro Martines Rubio fu dedicato al principe degli Apostoli. Grande benefattore fu il Duca don Giovanni Sammartino Ramondetto il cui busto si vede ancora sulla porta del parlatorio, egli intervenne economicamente dopo un incendio scoppiato nel 1717, da tale anno, per sua volontà, il conservatorio prese il nome delle Ss. Maria Maddalena e Marta ma alla sua morte riprese il nome originario. Dopo qualche tempo l’istituto venne utilizzato dall’Autorità per ripararvi donne d’ignobili natali o donne che, per cattiva condotta del marito, potessero incorrere in qualche pericolo. In seguito divenne casa di riposo per anziani e oggi i locali sono gestiti dal Centro Sociale facente capo a S. Francesco Saverio. All’interno sussiste ancora un cortile porticato forse residuo del monastero carmelitano. La piccola chiesa venne utilizzata dal 1982 al 1995 dalla confraternita M. SS del Rosario al Carminello e oggi è chiusa al culto. Non vi sono mai state opere di particolare rilievo.
Conservatorio della Famiglia di Maria detto dell’Annunziata
Posto nella piazza di Casa Professa venne fondato dal Marchese di Geraci Ventimiglia nel 1671. In esso convivevano suore benedettine e donne civili che venivano da quelle educate. Nel 1971 rischiò la distruzione ma, mercè l’intervento di Rosario La Duca, venne bloccata la demolizione. Oggi è proprietà dell’Opera Universitaria che ha destinato l’immobile a residenza universitaria. Sussiste solo la facciata. All’estremità destra si trova la facciata della chiesa edificata nel 1796. Presenta un bel portale barocco con sopra un tondo con l’Annunciazione.
Ritiro delle Zingare
Sito in via Benedettini, venne fondato il 7 aprile 1680 per accogliere le prostitute pentite che volontariamente si ritiravano in penitenza. Prendeva il nome dal rione che era ricetto di zingari. Nel 1749 venne rinnovato dal parroco del territorio Don Isidoro Del Castillo, da don Gioacchino Genco sacerdote di Salemi e da Ottavio Amenta “algozirio” (carica che corrispondeva a quella degli antichi Littori). Il titolo del Ritiro è di N.S. Derelitta mentre la chiesa è dedicata alla “Madonna che fugge in Egitto” e venne fondata dal Canonico metropolitano don Giuseppe Cozzo. Nell’avvicinarsi di alcune feste si raccoglievano, ad opera di volontari, le prostitute di strada e vi si richiudevano per tre giorni per fare gli Esercizi spirituali. Al termine ciascuna di esse poteva scegliere se rimanere e abbandonare la vita corrotta o ritornare sulla strada. Nel ritiro le ex-prostitute avevano a disposizione vari telai per la tessitura con il quale si guadagnavano da vivere. La chiesa all’inizio aveva il prospetto sulla strada ma poi restò chiusa dentro la struttura. L’interno della chiesa era molto fastoso e ornato di stucchi, in dodici nicchie vi erano le statue degli Apostoli. Nel XIX secolo il ritiro divenne carcere femminile detto impropriamente delle Benedettine e subì varie trasformazioni per questo nuovo utilizzo. Trasferito questo a Termini Imerese, nel 1980 divenne ricetto di centri sociali e anche teatro. Da qualche anno sono in corso i lavori di restauro. Ignota la sorte della chiesa e delle opere che conteneva.