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Le chiese delle nazioni straniere: chiesa di S. Giorgio dei Genovesi

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di Giacomo Cangialosi 

Lo stemma di Genova nella controfacciata

Lo stemma di Genova nella controfacciata

I genovesi ottennero, all’epoca del loro arrivo, una cappella nel chiostro di S. Francesco d’Assisi dedicata a S. Giorgio e all’interno di essa avevano posto un bassorilievo con il santo martire realizzato da Antonello Gagini (oggi posto dopo i restauri successivi all’ultima guerra nella seconda cappella di destra).

Nel 1576 si trasferirono nella chiesa attuale che era dedicata a S. Luca (oggi cripta) ed era proprietà di una confraternita con lo stesso titolo. Pertanto la distrussero e ricostruirono l’attuale secondo il progetto dell’architetto piemontese Giorgio Di Faccio, dedicandola a S. Giorgio.

La chiesa subì restauri alla fine del XIX secolo. Dopo la guerra venne spogliata dalle tele che l’adornavano che solo negli ultimi anni sono ritornati in sede mercè l’interessamento del rettore mons. Giuseppe Pecoraro.

La chiesa di S. Giorgio ha l’incompiuta facciata rivolta ad occidente, in essa sono tre portali mancanti delle mostre (mai realizzate), notevole il portone centrale, in alto due finestre cinquecentesche e nel secondo ordine un oculo con bellissima cornice, interessanti anche le due volute che raccordano il frontone centrale ai lati e che anticipano il barocco, è preceduta da una scalinata. Le facciate laterali sono rimaste incompiute. L’interno è a tre navate con transetto e cupola, gli archi sono sostenuti da gruppi di 4 colonne che si rifanno verosimilmente alla Cattedrale prima dei malaugurati “restauri“ di fine settecento. La cupola ottagonale è sostenuta da due ordini sovrapposti di colonne.

Vi sono tre cappelle per lato oggi mancanti degli altari ma con splendide cornici rinascimentali con gli stemmi dei committenti genovesi, due cappelle nel transetto e due ai lati del presbiterio. Sparsi per la chiesa sarcofagi (posti in arcosolii tra le cappelle) e lapidi della ricca comunità genovese (tra questi la tomba della pittrice Sofonisba Anguissola nel transetto di destra). Nella prima cappella di destra, patronato dei Rossino, troviamo una tela di Luca Giordano con la “Madonna del Rosario o delle Vittorie” del 1681; segue la cappella Giustiniani dov’è accolta la tela di Iacopo da Empoli raffigurante “Il martirio di S. Vincenzo da Saragozza” (1614), l’ultima di questo lato è la cappella Malocello ed è dedicata a S. Stefano con la tela del martire (1583) di Bernardo Castello.

L’altare del transetto era sotto il patronato della famiglia Di Bene e in origine era dedicata a S. Francesco di Paola con suo quadro poi sostituito con la tela di Palma il Giovane con “Il Battesimo di Cristo” (primo decennio del XVII secolo) che si trovava nel transetto opposto.

La cappella contigua al presbiterio è occupata dalla bella tela di “S. Luca che dipinge la Vergine” (1601) di Filippo Paladini già posta nella controfacciata e qua sistemata alla fine del XIX secolo. Nel presbiterio, spogliato dei marmi e degli stucchi barocchi, troneggia, sulla nuda parete, la tela di “S. Giorgio a cavallo” del 1637 opera di ignoto pittore siciliano. Notevole l’altare maggiore in marmi e vetri del 1784 sotto il quale è adagiata una statua marmorea di “S. Rosalia giacente” di G. B. Ragusa. Nella prima cappella di sinistra, patronato della famiglia Valanzoni, la tela di Gerardo Astorino raffigurante ”L’Estasi di S. Francesco” (secolo XVII); segue la cappella Pallavicino con la tela di Domenico Fiasella raffigurante “La Madonna Regina di Genova” (1637 circa), da notare nella parte inferiore del quadro la pianta di Genova; l’ultima di questo lato è la cappella Lomellino dedicata all’Annunziata con tela di Palma il Giovane (primo decennio del XVII secolo).

Nel transetto (cappella Signo) un “Crocifisso ligneo” su reliquiario del XVII secolo. Nella cappella adiacente al presbiterio la tela di Palma il Giovane raffigurante “Il martirio di S. Giorgio” del 1606. Nella controfacciata domina lo stemma di Genova retto da due animali fantastici. Presso la porta il pozzo dove annegò una bambina poi risuscitata dal Beato Pietro Geremia domenicano del vicino convento di S. Zita. Interessante la cripta, già chiesa di S. Luca, che si estende per tutta la navata centrale e un locale ipogeico recentemente ritrovato.

Lapide di Sofonisba Anguissola gruppo tetrastilo della navata Facciata chiesa di S. Giorgio Battesimo di Cristo Bassorilievo di Antonello Gagini Lo stemma di Genova nella controfacciata

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